Quante uova si possono mangiare a settimana? Ecco la risposta

Le uova sono un alimento estremamente versatile dato che si possono cucinare in tantissimi modi: sode, in padella, alla coque, fritte, strapazzate, ad omelette. Poi si possono mangiare tanto cotte quanto crude e in ogni caso ci apporteranno tantissime proteine ed ecco perché in un’alimentazione sana vanno alternate proprio al consumo delle altre proteine.

Dunque, se nella settimana mangiamo carne, pesce, legumi, allora sicuramente non dovrebbero mancare anche le uova. Molte persone addirittura le mangiano a colazione perché sono l’alimento principe di questo pasto nella versione salata. Oppure non possiamo dimenticare come le uova siano l’ingrediente indispensabile in tantissime ricette. Oltre a poter realizzare una frittata, nel salato servono anche per preparare la pasta fatta in casa, per esempio.

Oppure ci servono sicuramente per preparare torte, biscotti e dolcetti vari. Le uova insomma, stanno bene davvero dappertutto ma la domanda che si pongono tutti è “quante uova si possono mangiare a settimana”? Già, perché per molte persone le uova sono un alimento un po’ “dubbio” che può fare male se consumato in quantitativi esagerati. Ma ora chiariremo la questione.

Cosa contengono le uova e proprietà

Prima di scoprire quante uova si possono mangiare in una settimana, sicuramente dobbiamo indagare tutte le proprietà di questo preziosissimo alimento. Le uova infatti contengono sopratutto proteine che sono necessarie per il corpo umano in quanto favoriscono la riparazione dei tessuti, la formazione degli enzimi e il rafforzamento del sistema immunitario.

Poi, contengono anche nutrienti essenziali come vitamine de gruppo B (B2, B6 e B12), vitamina D, vitamina E, zinco e ferro che sono benefici per la salute del sistema nervoso. Inoltre, questi nutrienti ci aiutano a sentirci più energici e ad affrontare le nostre giornate. Infine, sono importanti anche per la formazione del sangue e per proteggere la salute degli occhi.

Le uova possono ci apportano anche Omega-3 che fanno bene al cuore e al cervello (ma i quantitativi dipendono dall’alimentazione delle galline da cui sono prodotte). Infine, non meno importanti, fra gli antiossidanti che contengono ci sono anche la luteina e la zeaxantina, che si trovano soprattutto nel tuorlo, e che aiutano a mantenere in salute gli occhi evitando la degenerazione maculare (che potrebbe portare a cecità). Infine, consumare uova fa bene anche alla linea perché stimola il nostro senso di sazietà, evitandoci di mangiare altro dopo averle consumate.

Quante uova mangiare a settimana?

Molti nutrizionisti cercano di dare la risposta corretta a chi chiede quante uova mangiare a settimana e, un buon compromesso è stato raggiunto con la cifra che va da 1 a 4. Questo dunque è il quantitativo su cui dobbiamo attestarci stando a quanto definito nelle Linee guida della Società Italiana di Nutrizione.

Recenti studi hanno evidenziato, però, che il consumo moderato di questo alimento (anche di un uovo al giorno) non sia associato al rischio di malattie, soprattutto cardiovascolari. In passato sono state proprio demonizzate per questo motivo. Ma attenzione, bisogna fare una precisazione: quando si parla di consumo di uova a settimana, non si intende solo quello diretto ma anche quello indiretto.

Ovviamente le uova sono presenti in quasi tutto quello che mangiamo. Nonostante siano un alimento molto proteico e nutriente, tutti i loro benefici sono soggettivi, nel senso che variano in base all’alimentazione che si segue. Se infatti si segue un’alimentazione ricca di verdure e di frutta ma povera di grassi saturi e zuccheri, si potrà consumare anche un uovo al giorno. Ma ovviamente è sempre meglio non esagerare, evitando di mangiarne anche più di una al giorno.

Come scegliere le uova migliori

Quando si tratta di acquistare le uova, abbiamo più strade percorribili: prendere quelle al supermercato o in un negozio bio oppure, se siamo tanto fortunati, comprarle da un contadino. Come per ogni alimento, dobbiamo essere consapevoli di ciò che stiamo acquistando e non scegliere una marca solo perché magari costa meno di altre.

Dunque, l’etichetta delle uova è in realtà quel codice che trovi “timbrato” su di loro. In genere questo contiene un numero che va da 0 a 3 che identifica il tipo di allevamento; poi c’è una sigla che per l’Italia è IT; ancora, consta di un codice di tre numeri che indica il Comune in cui si trova l’allevamento. Infine c’è una sigla che indica la provincia in cui si trova l’allevamento ed un numero che identifica proprio lo specifico allevamento.

Di allevamenti possono esisterne 4 tipologie indicate con un numero che va da 3 a 0. Il numero 3 sta per allevamento in gabbia: in genere sono le uova più economiche, ed è quello dove le galline vivono e vengono trattate peggio. Il numero 2 è l’allevamento a terra: le galline sono molto stressate e la qualità delle uova dipende proprio da fatto che le loro condizioni di vita non sono il massimo. Il numero 1 è l’allevamento all’aperto: relativamente migliore degli altri due ed infatti la qualità delle uova è mediamente più alta a livello di nutrienti contenuti. Ma è solo nell’allevamento 0, quello biologico, in cui le galline possono uscire all’esterno, non prendono antibiotici (se non raramente) e producono uova di qualità, ricche di nutrienti fra cui gli Omega-3.

Conclusione

Le uova sono un alimento proteico che non dovrebbe mancare nella nostra alimentazione ma c’è un dubbio: quante possiamo mangiarne a settimana? Le Linee Guida della Società Italiana di Nutrizione sono chiare perché stabiliscono che possiamo mangiarne da 1 a 4 e anzi, è emerso di più: volendo potremmo mangiarne anche una al giorno.

Molto dipende dall’alimentazione in generale che abbiamo ogni giorno. Nell’ambito infatti di una dieta sana, varia ed equilibrata in cui non ci si dimentichi di altre proteine, verdure e frutta, limitando o azzerando il consumo di grassi saturi e zuccheri, sarebbe possibile addirittura mangiarne una al giorno. Non dimentichiamoci però di preferire sempre uova di qualità (e abbiamo infatti imparato come leggere la loro “etichetta” al meglio).

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