La pasta è il pilastro della tradizione culinaria italiana ma nel corso del tempo ha anche essa subito dei cambiamenti e, rispetto al passato, si sono moltiplicate le forme e le varietà. Il posto d’onore va poi agli spaghetti, simbolo indiscusso dell’italianità nel mondo. Recentemente una variante degli spaghetti, che però non ha nulla a che fare con il nostro Paese, sta rivoluzionando il modo di cucinare la pasta.
Si tratta degli shirataki, un tipo di pasta a spaghetto originario del Giappone. Gli shirataki sono ottenuti dalla radice del konjac, una pianta asiatica. questa variante di spaghetti sta spopolando in tutto il mondo grazie alle sue bassissime calorie e al contenuto assai povero di carboidrati, che rendono il piatto ideale per chi vuole perdere peso.
Ma senza rinunciare a un piatto di pasta. Oltre che per chi sta affrontando un processo di dimagrimento, gli shirataki sono indicati anche per le persone diabetiche. Questi particolari spaghetti sono composti da acqua e glucomannano, una fibra solubile che rallenta l’assorbimento degli zuccheri e favorisce un senso di sazietà più prolungato.
Spaghetti: scopri questa variante
Gli shirataki sono disponibili in commercio in forma umida, venduti in vaschette contenenti già l’acqua, o in forma secca da cuocere. Sono caratterizzati da un aspetto traslucido, una consistenza gommosa e un sapore neutro. Proprio per questo sono molto versatili in cucina e si prestano a molte preparazioni culinarie, ponendosi come alternativa alla pasta tradizionale.
Le loro caratteristiche intrinseche rendono questi speciali spaghetti adatti ad assorbire i sapori degli ingredienti con cui vengono preparati e a far aderire meglio i condimenti. L’introduzione degli shirataki sul mercato occidentale è recente ma ha già aperto nuove possibilità a chi cerca primi piatti più leggeri e meno calorici.
Piatti a base di shirataki sono infatti molto ricercati da coloro che vogliono un’alternativa più salutare alla pasta tradizionale, da chi segue una dieta ipocalorica ma non vuole rinunciare al piacere della pasta e anche per chi segue regimi alimentari specifici o controllati, come nel caso delle persone che soffrono di diabete.
L’impatto degli shirataki sulla cucina contemporanea
L’introduzione di questa innovativa variante di spaghetti, gli shirataki, sta influenzando notevolmente la cucina contemporanea, al di là degli indubbi vantaggi di questo nuovo tipo di pasta sul mercato occidentale. Cuochi, chef e appassionati ne hanno subito approfittato per sperimentare e dare vita a nuove creazioni culinarie che fanno uso di tale ingrediente orientale.
L’uso di questa variante di spaghetti, unita alle spezie dai sapori esotici e lontani, sta consentendo di ampliare gli orizzonti gastronomici e di arricchire i menù pur mantenendo il contatto con la tradizione della pasta lunga. Tutto ciò sta favorendo la creazione di piatti più leggeri, meno calorici e più adatti alle diverse esigenze e ai differenti tipi di alimentazione.
Nell’ambito della ristorazione, questa novità sta ricevendo numerosi consensi per la possibilità di reinterpretare i classici della tradizione culinaria con un tocco innovativo e contemporaneo. Questi spaghetti alternativi, uniti a condimenti creativi, stanno comparendo nei menù di molti ristoranti per rispondere a quella clientela che cerca piatti sempre più salutari.
L’evoluzione degli spaghetti nel tempo
Come ben sappiamo, la tradizione culinaria italiana vanta una ricchissima gamma di pasta in formati differenti. Ad esempio, i fidelini rappresentano una variante degli spaghetti con forma più lunga e sottile e diametro inferiore. questo tipo di pasta fu inventato nel XIV secolo e si diffuse dapprima in Provenza e in Liguria.
un’altra variante di antica tradizione sono i vermicelli, il cui nome in latino significa “vermi” a causa della loro forma. Storicamente derivano dal Sud d’Italia ed erano prodotti a Napoli e anche se oggi sono meno consumati rispetto al passato continuano a essere apprezzati per la consistenza più grossa e spessa rispetto agli spaghetti tradizionali.
Abbiamo poi le linguine, una pasta lunga e più schiacciata rispetto ai spaghetti convenzionali. Questa variante si diffuse soprattutto in Liguria e in particolare a Genova ed è tuttora associata a condimenti di mare e di pesce, come quello “allo scoglio”. Ma in Liguria le linguine sono consumate condite anche al pesto.
Per concludere
Concludendo, nel corso del tempo, gli spaghetti hanno dato luogo anche a diverse varianti, non necessariamente riconducibili alla tradizione culinaria italiana. Ne sono un esempio gli shirataki, un tipo di spaghetti giapponesi che stanno conquistando anche il mercato occidentale poiché caratterizzati da proprietà nutrizionali più salutari e meno caloriche rispetto alla pasta tradizionale.
Le poche calorie, il povero contenuto di carboidrati, unite alla ricchezza di fibre solubili che rallentano l’assorbimento degli zuccheri nel sangue, rendono gli sharataki l’ideale per chi desidera perdere peso senza rinunciare al piacere di un buon piatto di pasta e per chi segue un’alimentazione particolare, come le persone che soffrono di diabete.